Dal Brasile ci è pervenuta un'analisi peculiare e sottile sul caso pedofilia, che scoppia e riscoppia sulle spalle di Papa Francesco, intra ed extra muros. Prima la testimonianza-Viganò, e adesso il Der Spiegel danno la colpa al Pontefice accusandolo di omissione e di ipocrisia. Ma... chi trae vantaggio dal fiume di pus della pedofilia, lo scandalo del secolo, paragonato in toni apocalittici da Mons. Gänswein al 11 settembre della Chiesa?
Il male, talmente steso, profondo e organizzato, sarebbe facilmente localizzato ed estirpato? Sembra proprio di no. Per anni e anni altri prelati in posti-chiave hanno accuratamente selezionato i candidati al sacerdozio tra quelli che si prestavano a servizi non di certo nobili o casti... Adesso come si fa a rimediare una malattia in stato avanzato?
Ed ecco che ci arriva dal dall'ambiente sudamericano conservatore una sorta di ipotesi-risposta, intelligente, specifica ma un tantino limitata. L'autore ignoto fa un'analisi fine, magari con l'unico difetto di essere troppo spostato a destra. Comunque, bisogna leggerlo, per poi ragionare sulla sua intuizione e giudicarla, se sia o no pertinente.
Eccolo qua in portoghese.
In sintesi l'autore premette che la contraddizione non è che la grammatica dei rivoluzionari (dunque annovera tra loro Papa Francesco). Per questi avanzati del pensiero, quello che oggi è, domani può significare l'opposto, giusto perché la realtà supera l'idea. Dunque le cose cambiano, l'idea cambia. Continua poi, poco rispettosamente, dando al Papa di "latino-americano scaltro" e prevede l'abolizione del celibato per via di costatazione: La castità perfetta dei preti, ovvero il celibato, oggi è ormai impraticabile stando ai fatti che non cessano di dimostrarlo - d'altronde qualcosa di simile applicato alla vita di coppia sarebbe stato affermato nell'interpretazione dei vescovi argentini alla Esortazione Amoris Laetitia diventata di un colpo velut Magisterium authenticum - e, in conseguenza, bisogna abolirlo. Ma per non farla troppo drammatica... viene adoperata l'astuzia gesuitica, in questo caso ben servita dalla francescana povertà di Card. Humes, il figlio di tedeschi impegnato nel dare alla Chiesa un volto amazzonico. Infatti, durante il Sinodo "verde" si annunziano idee creative da discutere: dei nuovi ministeri e la legge del celibato, ovvero, l'ordinazione di vires probati. Ecco la frase magica del porporato: "in questo contesto ci domandiamo sull'obbligatorietà del celibato"...
Chi lo sa, forse non succede niente, forse sì.
Pregateci su, come dicono i romani! Studiate, riflettete e meditate. La luce dello Spirito Santo vi apra cuore e mente per vivere nella verità e nella carità.
Nessun commento:
Posta un commento