venerdì 21 settembre 2018

Scandalo della Pedofilia: cause

Clericalismo o lussuria? Quali le cause dello scandalo della pedofilia?


L’esplosione degli scandali di pedofilia in Cile, negli Stati Uniti, in Honduras, in Colombia e in altri paesi mette tutti i cattolici davanti a una questione nucleare: ma, qual è la causa di un male così riprovevole?
Papa Francesco nella sua Lettera al Popolo di Dio sembra concentrarsi, in base alla “teologia del popolo”, sul male dell’abuso di autorità, ovvero, il clericalismo: “Il clericalismo, favorito sia dagli stessi sacerdoti sia dai laici, genera una scissione nel corpo ecclesiale che fomenta e aiuta a perpetuare molti dei mali che oggi denunciamo. Dire no all’abuso significa dire con forza no a qualsiasi forma di clericalismo”.
Nessuno può negare che nell'uomo concepito nel peccato originale esista una palese e radicata tendenza alla superbia. Questa cattiva erba fa sì che i superiori spesso siano tentati a imporsi in modo abusivo, ma anche, bisogna dirlo, spinge gli inferiori a ribellarsi di continuo contro ogni tipo de autorità, quella di Dio compresa. La difficoltà di tanti cristiani “moderni” per sottomettersi alla legge evangelica è un grido stridente e perfido dell’orgoglio dominante. 
Tuttavia, davanti a un problema più legato al sesto comandamento della legge del Signore – come quello della pedofilia – alcuni si sono mostrati perplessi perché “il Papa non chiama i problemi con i loro nomi”. Altri osservano, giustamente, che le parole castità, purezza, lussuria, omosessualità, non vengono scritte neppure una volta nella Lettera del Papa. E non ci saranno. Infatti, il giornalista enfant gâté del Pontefice, ci rassicura perentoriamente: “Abusi, nessun nuovo documento papale. C’è da applicare la lettera”.
A confermare la tendenza argomentativa ufficiale, pochi giorni dopo la resa pubblica della Lettera al Popolo di Dio il Santo Padre durante un'incontro con sessanta tre gesuiti irlandesi ribadì la sua opinione sul affaire abusi, cioè, per lui alla radice di questi crimini c’è il famigerato clericalismo elitistico.
Il dibattito sulla causa della pedofilia nella Chiesa si riaccese il 26 agosto con la pubblicazione del manifesto Viganò, di cui parleremo in altra occasione. Sembrerebbe, a partire di questo scandalo, più che mai necessario scavare fino alle basi di una sciagura ormai abominevole e stessissima per stiparla “in modo da non lasciar né radice né germoglio” (Ml 3, 19).
Dalla parte dei cosiddetti progressisti, il Prof. Carriquiry, amico di Papa Bergoglio e suo fedele sostenitore, aggiunse oltre al clericalismo l’urgenza di selezionare i candidati al sacerdozio. Tutto qua. Sembra una direttiva saggia anche se non fa riferimenti diretti alla castità se non tangenzialmente: “meglio pochi seminaristi e preti, ma santi”.
Il silenzio sulla virtù della purezza e sulla fedeltà al celibato preoccupa molti cattolici, ma anche certi cardinali. Infatti, lo stesso San Pietro, nella sua seconda lettera mette in guardia i fedeli sui falsi profeti che vivendo in modo dissoluto cercheranno di corrompere gli altri con la sua eresia: “Ma costoro, come animali irragionevoli nati per natura a essere presi e distrutti, mentre bestemmiano quel che ignorano, saranno distrutti nella loro corruzione, subendo il castigo come salario dell'iniquità. Essi stimano felicità il piacere d'un giorno; sono tutta sporcizia e vergogna; si dilettano dei loro inganni mentre fan festa con voi; han gli occhi pieni di disonesti desideri e sono insaziabili di peccato, adescano le anime instabili, hanno il cuore rotto alla cupidigia, figli di maledizione! Abbandonata la retta via, si sono smarriti seguendo la via di Balaàm di Bosòr, che amò un salario di iniquità, ma fu ripreso per la sua malvagità: un muto giumento, parlando con voce umana, impedì la demenza del profeta. Costoro sono come fonti senz'acqua e come nuvole sospinte dal vento: a loro è riserbata l'oscurità delle tenebre. Con discorsi gonfiati e vani adescano mediante le licenziose passioni della carne coloro che si erano appena allontanati da quelli che vivono nell'errore. Promettono loro libertà, ma essi stessi sono schiavi della corruzione. Perché uno è schiavo di ciò che l'ha vinto. (2 Pe 2, 12-19)
Non sarebbe il caso di agire con vigore, come fece San Paolo tra i Corinzi consegnando a Satana quel impuro che conviveva con la moglie di suo padre? Non è per caso più grave che sacerdoti del Signore Gesù tradendo l’amore purissimo e santo di Cristo verso i fanciulli, gli abbiano usato come oggetti spregevoli per soddisfare le sue più basse passioni? O addirittura abbiano praticato tali atti impuri “come veri e propri riti satanici”?
Meditate, pregate, e schieratevi dal lato della Verità… Cercate di annoverarvi tra quelli che detestano e piangono per l’attuale situazione supplicando Dio affinché intervenga in modo chiaro e categorico per rimettere ordine nella Chiesa e nel mondo (cf 2Pt 2, 7-9).

Vi consiglio, finalmente, la lettura di questo articolo molto equilibrato. Vi piacerà. 


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